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L'ARCHITETTURA ITALIANA. Periodico mensile di architettura tecnicaColonia Elioterapica di S. Vito a Torino. Progetto originario di villa signorile

Torino,  L'Architettura Italiana 1935

Anno XXX. Maggio 1935-XIII, N. 5. Da pag. 151 a pag. 168: "La Colonia Elioterapica di S. Vito della Federazione dei Fasci di Combattimento di Torino. Progetto originario di villa signorile. Arch. Clemente, Michele e Andrea Busiri-Vici / Progetto di trasformazione in Colonia Elioterapica. Ing. Luigi Ferroglio, Arch. Ferruccio Grassi e Arch. Mario Passanti". Lungo e approfondito articolo su Villa Gualino, con 34 illustrazioni b/n (progetti, piante, foto, schizzi). Il progetto per una grandiosa villa sulla collina torinese commissionato nel 1928 da Riccardo Gualino agli architetti romani Andrea, Clemente e Michele Busiri Vici subisce una battuta d'arresto nel 1931, in seguito alla condanna al confino voluta dal regime fascista. La villa, che nei disegni originari è costituita da un corpo centrale poligonale di tre piani cui si connettono due ali di un piano destinate a ospitare un teatro e un museo, è in fase di costruzione avanzata: acquistata dalla Federazione dei fasci di combattimento di Torino, viene riconvertita in colonia elioterapica su progetto degli architetti torinesi Ferruccio Grassi (1899-1987), Mario Passanti (1901-1975) e Paolo Perona (1902-1969) insieme all'ingegnere Luigi Ferroglio. 

4to,  pp. 150-184 Brossura (wrappers)  Molto buono (Very Good)

"Negli anni 1928-1931 fu iniziata e quasi condotta a termine sulla collina torinese una ricca villa signorile che, per i lauti mezzi messi a disposizione, per la modernità dei suoi impianti, doveva riuscire di eccezionale importanza.Il proprietario, finanziere assai noto e uomo di raffinata sensibilità, si era rivolto agli architetti fratelli Clemente, Michele e Andrea Busiri-Vici, e il progetto, allestito con nobile e fervida fantasia, consisteva in un complesso di fabbricati che si estendevano sulla collina di San Vito, in posizione dominante la città di Torino, di fronte alla bellissima cerchia delle Alpi. La casa di abitazione, disposta in alto, faceva da centro di una composizione a guisa di settore poligonale che si stendeva ai suoi piedi. Nelle sale del corpo più basso si dovevano disporre le ricche collezioni d'arte del proprietario, e nei corpi estremi, il Teatro sulla destra e le sale di esposizioni sulla sinistra.
Attorno al nucleo principale delle costruzioni si stendeva un magnifico parco di oltre 100.000 metri quadrati di superficie, nel quale dovevano essere sistemati il tennis, un'ampia piscina, numerose e moderne serre, l'orto, il frutteto ed i servizi.
Complessivamente si aveva un totale di mq. 5300 di aree coperte, delle quali l'abitazione propriamente detta occupava mq. 1350, i musei mq. 2200 ed il teatro mq. 1750".

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