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LIPCHITZ, Jacques (Druskininkai, 1891 - Capri, 1973)Jacques Lipchitz. Skulpturen und Zeichnungen 1911-1969

Berlin,  Neuer Berliner Kunstverein E.V. 1970

Catalogo di mostra, Neuen Nationalgalerie, Berlin 18 settembre - 9 novembre 1970. Testi di Werner Haftmann, Hammacher A.M., Jorn Merkert, Klaus Herding. Biografia dell'artista. Attività espositiva. Catalogo delle 110 opere esposte. Numerose tavole in b/n. Testo in tedesco

8vo,  pp. 118 Brossura (wrappers)  Ottimo (Fine)

Scultore lituano naturalizzato francese studiò a Parigi, dove fece propri i principi del cubismo e sviluppò innovativi esperimenti sulle forme astratte; succesivamente il suo stile assunse toni più dinamici, manifestando tendenze surrealiste.
Dopo aver studiato ingegneria a Vilnius, nel 1909 si trasferì a Parigi dove, attraverso la frequentazione dell'École des beaux-arts e dell'Académie Julian e con assidue visite al Louvre, acquistò una solida formazione classica; fu anche in contatto con la fervente comunità artistica parigina e in particolare con alcune delle personalità più significative dell'epoca, tra cui P. Picasso, J. Gris, A. Modigliani. Durante la Seconda guerra mondiale, con l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi, Lipchitz, di famiglia ebrea, lasciò il paese per trasferirsi gli Stati Uniti (1941). Ritornato in Europa nel 1963, trascorse lunghi periodi anche in Italia. Nel 1913 l'incontro con P. Picasso e J. Gris e la scoperta dell'arte primitiva lo portarono gradualmente a una stilizzazione formale, a un'adesione alla poetica cubista che ebbe gli esiti più interessanti nella ricerca decisamente astratta delle "figure smontabili", nelle strutture architetturali e, intorno al 1925, nei "trasparenti" (sottili strisce di metallo, fuse da prototipi di cartone tagliato e piegato, definiscono, con gli spazî vuoti, i volumi). In seguito forme più fluide e arrotondate, un'intensa drammaticità e un simbolismo di sapore surrealista caratterizzano, anche dopo il suo trasferimento a New York, le sue creazioni (da Treccani.it)

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