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SPALLETTI, Ettore (Cappelle sul Tavo, 1940 - Spoltore, 2019)Ettore Spalletti. Un giorno così bianco, così bianco

Milano,  Electa 2014 - Prima edizione (First Edition)

Catalogo della mostra itinerante tenutasi presso: 1. Museo Nazionale Delle Arti Del XXI Secolo, Roma, 13 marzo - 14 settembre 2014; 2. Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino, 27 marzo - 15 giugno 2014; 3. Madre, Napoli, 13 aprile - 18 agosto 2014. Testi di Danilo Eccher, Ettore Spalletti, Gloria Maure, Gabriele Guercio, Alessandro Rabottini, Andrea Viliani, Anna Mattirolo, Arianna Bona. Intervista di Carlos Basualdo. Numerose illustrazioni a colori di cui alcune a piena pagina. Antologia critica, Bibliografia, Biografia

Cm 30x24,  pp. 400 Brossura (wrappers)  Ottimo (Fine)

Monografia aggiornata sul complesso lavoro di Ettore Spalletti, che nell'arco di quarant'anni ha attraversato alcuni dei momenti più significativi della storia dell'arte internazionale, mantenendo uno statuto assolutamente individuale e sviluppando un linguaggio capace di porre fra loro in dialogo contemporaneità e classicità. I saggi approfondiscono tutti gli aspetti dell'opera di Spalletti – dalla pittura alla scultura fino alle installazioni ambientali – all'interno di un percorso narrativo che prevede le opere storiche nonché quelle recenti e inedite, annullando l'idea di approccio cronologico all'arte e al modo di raccontarla. Il ricchissimo corredo iconografico presenta un'ampia selezione di opere provenienti dallo studio dell'artista e da importanti collezioni private e pubbliche in un articolato excursus storico che ripercorre l'avventura creativa di Spalletti, dai suoi esordi nella metà degli anni Settanta fino ad oggi.

L'arte di Ettore Spalletti solca i confini tra pittura, scultura e spazio, trasformando il colore e la geometria in un'intensa esperienza percettiva. La semplicità delle forme che l'artista utilizza crea una tensione tra l'esperienza quotidiana e domestica – dal profilo di una montagna alle forme archetipe della casa e di utensili come i vasi – e un orizzonte metafisico della visione, in cui il dato singolare diventa universale. Lo stesso può dirsi per i colori cari all'artista, dal rosa dell'incarnato all'azzurro del cielo fino al bianco assoluto: la loro scelta disegna una traiettoria che unisce la storia della figurazione a quella dell'astrazione, l'individualità della sensazione fisica alla sua comprensione ideale, creando così una sintesi tra i colori della natura e le forme della razionalità.

"I pigmenti di Ettore Spalletti accendono una luce pelosa, richiedono uno sguardo tattile, massaggiano la superficie con la magia dello sciamano, ricamano la luce nella dolcezza del velluto. Azzurri sottili, rosa delicati, ocra addolciti, tinte pericolose perchè portatrici di una memoria pasquale, caramellosa, superficialmente effeminata, colori all'apparenza molli, deboli, abiti per una realtà stucchevole. Eppure, in questo caso, l'artista procede con la leggerezza del samurai, attraversa i territori della superficialità per accedere alle emozioni del pensiero, alla poesia dell'anima, per affrontare gli imprevisti della sorpresa concettuale" (A.D.)