Rif: 218797
CHESSA, Gigi (Torino, 1898 - Torino, 1935)Gigi Chessa 1898-1935
Torino, s.e. (senza editore) 1935
Plaquette pubblicata in occasione della morte di Gigi Chessa. Testo anonimo (probabilmente di Lionello Venturi) e due piccole illustrazioni in b/n. Allegati due ritagli di giornale dell'epoca sulla morte dell'Artista, avvenuta il 23 aprile del 1935 a Torino (uno dei due firmato da Marziano Bernardi)
8vo (cm 23x16), pp. 4 Quartino sciolto (loose as issued) Ottimo (Fine)Dalla plaquette: "La piccola esposizione di sette quadri di Gigi Chessa, ordinata nelle sale della Mostra Torinese di quest'anno, a pochi giorni dalla sua morte, vuol essere un ricordo e un omaggio al nostro amico scomparso [...] Il suo modo di comprendere i problemi più vivi dell'arte, fatto non di sola informazione (che aveva assai vasta), ma di reale conoscenza, non si limitava alla pittura. Nel campo delle arti decorative, della scenografia teatrale e della architettura, egli fu dei primi in Italia a sentire come vicine e proprie opere di gusto nettamente moderno, e a creare, in questo indirizzo, in modo originale".
Dall'articolo di giornale: "Furono i restauri, nel '25, e le decorazioni del Teatro di Torino, che lo fecero innamorare dell'architettura, e di qui, della decorazione d'ambienti. Monza, Milano, Parigi, Torino videro i suoi saggi, spesso in collaborazione con altri artisti, ma sempre preziosi, raffinatissimi. Egli aveva un modo di accordare un tappeto a una tenda, un volume di mobile a un tono coloristico, che lo faceva distinguere tra mille: e in un campo dove ormai la squisitezza è moneta corrente. Con tutto ciò rimaneva essenzialmente pittore. E fu perciò l'anima di quel gruppetto torinese - Gigi Chessa, Jessie Boswell, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci - detto dei Sei Pittori di Torino, che per due o tre anni richiamò su di sè l'attenzione di tutta Italia".