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APPELLA, Giuseppe (a cura di)La collezione Balestra

Forlì,  Fondazione Balestra 1982 - Prima edizione di 1000 esemplari numerati (First edition of 1000 numbered copies)

Curata raccolta a cura di Giuseppe Appella sulla Collezione Balestra. Testimonianze di G. Appella, L. Arata, M. Bernardo, F. Batelli, L. Canali, P. Consagra, M. Cresci e molti altri. Opere di Bartolini, Campigli, Chagall, Consagra, De Pisis, Francalancia, Goya, Guttuso, Heckel, Kokoschka, Leger, Maccari, Mafai, Manzù, Marini, Matisse, Morandi, Morlotti, Roccamonte, Rosai, Rouault, Sironi, Soffici, Trombadori, Twombly, Vangelli, Vespignani, Zancanaro. Illustrato a colori e in bianco e nero. Tavole a colori. Nel volume è presente una lunga e bella sequenza di fotografie in bianco e nero di Mario Cresci, intitolata "Viaggio a Longiano", consistente in una serie di ritratti di Tito Balestra e Mino Maccari mentre trascorrono una giornata al mare (da pagina 52 a pagina 79)

Es. 71

Cm 21x23,  pp. 482 Brossura (wrappers)  Ottimo (Fine)

"La collezione costituita da Tito Balestra è, senza dubbio, la più consistente di tutta la regione nel settore dell'arte contemporanea: vi si possono trovare tracce dei più grandi artisti del ‘900 italiano (da Mafai a Rosai, da De Pisis a Sironi, passando per Guttuso, Morandi, Vespignani, Zancanaro) e del panorama internazionale (Chagall, Goya, Kokoschka, Matisse, Twombly fra gli altri). Particolarmente ingente è il numero di opere di Mino Maccari, intimo amico del poeta (ne fu il testimone di nozze) e importante figura della pittura italiana del secondo Novecento. I 1.903 pezzi, fra olii e grafica, testimoniano l'attività dell'artista toscano dal 1920 al 1976, costituendone quasi un museo autonomo.

La nascita della raccolta si deve principalmente agli intensi rapporti di scambio e di amicizia intercorsi fra Tito e l'universo artistico-culturale del secondo Dopoguerra. Collezionista del tutto particolare, guidato da una passione e una sensibilità uniche, ben lontane dalle mode, dall'opportunismo e dalle logiche prettamente economiche del mercato, nelle proprie scelte Tito Balestra non veniva influenzato da null'altro che non fosse il proprio spirito ed il proprio gusto, che lo portavano, attraverso il collezionare, ad integrare visivamente la propria poetica. Un vero amatore in grado di raccogliere intorno a sé quelle testimonianze dell'arte spesso destinate a dissolversi."

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