Luciano D'Alessandro. L'ultimo idealista. Postcart, 2021

In occasione della mostra presso il Museo di Roma in Trastevere “Luciano D'Alessandro. L'ultimo idealista” (27 aprile - 05 maggio 2021) l'Archivio Luciano D'Alessandro ha contribuito alla pubblicazione, curata da Roberto Lacarbonara e pubblicata dalla casa editrice Postcart di un catalogo che racconta i grandi temi della storia professionale di questo straordinario fotoreporter.

Il libro presenta un'approfondita biografia per temi e due preziose testimonianze storiche di Gianni Berengo Gardin e Lisetta Carmi, amici e colleghi di D'Alessandro. Ricco è l'apparato fotografico, rigorosamente in bianco e nero, che racconta l'Italia dei braccianti, degli scioperi ma anche dei terremoti, dei bambini, degli amanti e dei “matti”. Alcune fotografie travalicano i confini italiani immortalando Cuba, San Pietroburgo e la Francia, in una spinta internazionalista che animò per anni le vicende politiche e professionali di questo fotografo. Le immagini, senza pietismo né accondiscendenza, compongono un mosaico di storie narrate in una lingua quanto più possibile oggettiva, sincera, schietta e senza artifici.

Con questo catalogo si ripropone l'opera paradigmatica di un fotografo schivo che come pochi è stato capace di leggere il suo tempo e raccontarlo.

 Luciano D'Alessandro. L'Ultimo Idealista, Postcart, Roma

''In manicomio erano finiti esseri umani che la società costringeva all'esclusione più totale perché giudicati inutili, se non dannosi al suo predetto meccanismo di efficienza produttiva, mentre in quello stesso manicomio si realizzava magistralmente la perfetta sintesi dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo'' (Luciano D'Alessandro)

Dalla ricerca su Gli Esclusi alla metà degli anni Sessanta (1965-67) – il primo vero documento sulla condizione silenziosa dei malati mentali – ai servizi fotogiornalistici per le principali testate giornalistiche europee: Luciano D'Alessandro è uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell'immagine sociale, radicale osservatore delle marginalità e delle forme di reclusione, delle utopie collettive e della loro dissoluzione. Napoli, Cuba, l'Unione Sovietica, il campo di concentramento di Mauthausen, le colonie francesi e la Tunisia. E poi ancora Capri, la Lucania ed il sud, anzi i ''tanti sud del mondo'': una investigazione politica e sociale, ma soprattutto culturale; il tentativo di costruire una coscienza civile attraverso la schiettezza delle immagini per portare tra la gente l'orgoglio e la dignità di rinascere dopo ogni sopraffazione (da parte di padroni e istituzioni) e dopo ogni rovina (dal colera del 1973 al cruento terremoto d'Irpinia del 1980).

Per Luciano D'Alessandro la fotografia non può mentire. Dovrà piuttosto dire la verità, tutte le verità: plurali e posizionali, facendosi testimonianza – anche storica e giuridica – delle realtà negate o taciute.