Luigi Ghirri e Giulio Paolini. Desiderio di infinito

“Ogni mia opera, per estensione, è una fotografia: implica un'ottica fotografica, anche quando non lo è materialmente (nel senso che fotografa un gesto, una distanza o perfino un'assenza) tende cioè ad illustrare il momento di eternità dell'immagine. Fotografia e disegno sembrano insomma possedere in comune, condividere l'attitudine – che vorrei chiamare vocazione – a far trasparire: la trasparenza non ha fine, tende all'infinito, non fa 'immagine' ma fa 'immaginare', vedere sempre al di là del limite contingente” (Giulio Paolini)

“La fotografia, al di là di tutte le spiegazioni critiche e intellettuali, al di là di tutti gli aspetti negativi che pure possiede, penso che sia un formidabile linguaggio visivo per poter incrementare questo desiderio di infinito che è in ognuno di noi” (Luigi Ghirri)

Una selezione di opere, cataloghi e libri d'artista di due tra i maggiori esponenti dell'arte contemporanea italiana. Uniti da una disposizione concettuale a percepire le cose del mondo hanno restituito, attraverso una complessa e ampia mole di opere, un vocabolario del quotidiano che non circoscrive e descrive, ma soprattutto elude e trascende. Volti, case, strade, paesaggi, oggetti perdono così la loro consistenza fisica per diventare tracce, frammenti, indizi che permettono di allontanarsi dall'universo conosciuto della storia del mondo e della storia dell'arte, e intravedere scorci di infinito. Si parte da Ghirri con Colazione sull'erba del 1974 - uno dei primi cataloghi - all'ormai mitico Kodachrome del 1978, per arrivare ad Atlante (1999), luogo cruciale delle riflessioni dell'artista emiliano, in cui compieun viaggio“nel luogo che invece cancella il viaggio stesso”per avvicinarsi poi ad un altro atlante, quello di Paolini del 2010, sorta di dizionario enciclopedico di brevi saggi, aforismi e dichiarazioni (Dall'Atlante al Vuoto in ordine alfabetico), fino adAtto unico in tre quadridel 1979, al bellissimo catalogo del CSAC di Parma del 1976 dedicato all'opera dell'artista nato a Genova nel 1940, fino aEnnesimadel 1975, libro-indagine sul rapporto tra scrittura e immagine.

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