Dentro il lavoro
[da: Cesare Zavattini, Presentazione del volume di Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro, Dentro il lavoro. Electa, 1978]
E' la seconda volta che un tema mi fa aggrottare la fronte e non l'ho ancora spianata. La prima volta l'anno scorso, quando scrissi la prefazione a un altro libro di fotografie che riguardava un aspetto della realtà italiana parente di questa e s'intitolava Dentro le Case. Se si possono fare le prefazioni a puntate, direi che questa sarebbe il seguito di quella, perché in entrambe sono stato aiutato dagli occhi sempre aggiornati di Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro a prendere atto della consistenza del nostro prossimo e della sua dignità, dal medesimo per la verità più spesso intuita che esercitata. Prossimo, vieni fuori! Vengono fuori da un così gremito campionario del lavoro dell'uomo emigranti attori poliziotti deputati pescivendoli facitori di bolle di sapone e trapanatori fragorosi di asfalti, magistrati camionisti artisti banchieri monaci salumieri levatrici becchini ecc., tutto un vendere comperare accumulare sperperare creare distruggere sudare sia per beneficare sia per danneggiare, insomma un campionario d'annata dei bisogni e delle testimonianze più solitarie e più cooperative di un popolo, in mezzo a un tale turbine di speranze e di lotte che c'è appena il tempo di domandarsi: stiamo affondando oppure emergendo? finiamo oppure cominciamo?
Invece di pagine qui si sfogliano degli uomini che, all'inizio separati dalla diversità dei mestieri, finiscono poi con l'acquistare una misteriosa affascinante comunanza che deve essere quella originaria della nostra specie.
Attratto dalla varietà sorprendente dei personaggi, ho preso la lente d'ingrandimento, oggetto abituale sul mio tavolo che purtroppo non uso mai, e mi sono soffermato su parecchi di loro, perfino un usuraio ha fruito della mia disponibilità. Ho guardato, dovrei dire contemplato, nasi gole orecchi pupille dita, e nelle nuove proporzioni tutti sembrano prodotti della natura prima sconosciuti. Quando si toglie la lente, ciascuno torna nella normalità, non senza lasciare nell'aria quella certa atmosfera cui ho accennato. Infatti, essendomi alla fotografia 246 inaspettatamente imbattuto nel postino del mio paese natale (quello in bicicletta con alle spalle la nebbia della bassa padana), cui do del tu e gli parlo in dialetto, quando ho voltato pagina l'ho fatto lentamente, con un insolito riguardo.
NOTA TECNICA
L'archivio conserva:
- tutti i negativi di questa serie di fotografie, circa 1500 immagini
- 200 stampe fotografiche vintage ai sali d'argento, di diverso formato
- alcune stampe recenti di diverso formato
- Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro, Dentro il lavoro. Electa Editrice, Milano, 1978
(Le didascalie che si leggono sfogliando le immagini riportano il numero d'ordine in cui le fotografie appaione nel libro "Dentro il lavoro". Sono presenti solo le immagini ottenute dalla scansione delle fotografie originali disponibili presso l'Archivio)