John Baldessari, Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line

John Baldessari, Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line (Best of Thirty-Six Attempts).
Libro d'artista. Co-edizione Giampaolo Prearo Editore, Milano e Galleria Toselli, Milano.  Cm 25x33. 14 tavole

John Baldessari (National City, California, 1931) è un artista concettuale che lavora in svariati campi: fotografia, film, video, libri d'artista, manifesti e opere pubbliche. Iniziata la sua carriera come pittore, Baldessari "cremò" tutto il lavoro prodotto tra il 1953 e il 1966 in una cerimonia nel 1970, per celebrare il passaggio dalla pittura astratta all'arte basata sul testo. Successivamente, si è concentrato sulla fotografia, pur continuando a lavorare con il testo, secondo attitudini provenienti direttamente dalla Pop Art, dal Surrealismo, dal Dadaismo e dall'Arte Concettuale. Baldessari è interessato all'interazione di immagini e linguaggio che danno vita a significato, significato che molto spesso nei suoi lavori è allo stesso tempo suggerito e oscurato.
Spiega: "Le parole e le immagini sono entrambi trasportatori magici. A volte penso che una parola può avere a che fare molto meglio con un'emozione e, a volte, credo invece che sia un'immagine a farlo meglio. Sono ambivalente nel dare priorità a un'immagine o a una parola. Do un senso alla mia arte così come uno scrittore fornisce un senso mettendo insieme due parole. Quando lo si fa nella maniera giusta, è come se il tutto si infiammasse di significato."

Il libro d'artista, Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line (Best of Thirty-Six Attempts) del 1973, rappresenta l'interesse di Baldessari nel linguaggio e nel gioco come strutture che seguono entrambi norme imperative e arbitrarie. In Throwing Three Balls  Baldessari tenta di realizzare un obiettivo semplice ma arbitrario, seguendo regole simili a quelle di un gioco, così come suggerito fin dal titolo. I suoi trentasei tentativi di lanciare tre palle in aria cercando di allinearle sono documentati nel libro - 36 è il classico numero degli scatti su una pellicola da 35 mm. Le immagini risultanti sono la documentazione del gioco-performance, ma sono anche evocative dell'immaginario astratto e anticipano le sue opere successive che coinvolgono la pittura e la collocazione di cerchi colorati su immagini fotografiche di volti, al fine di oscurare l'identità dei soggetti.