La compagna di strada

Luciano D'Alessandro

Negli anni '70 L'Espresso titolava I pellegrini del sole un articolo che raccontava di quei fotografi italiani che giravano il mondo con la Leica a tracolla.

Quei nomadi venivano indicati come i protagonisti della fotografia di reportage il cui mito era collegato fortemente a un altro mito: quello della Leica a telemetro alla quale tutti i fotoreporter erano legati, poiché il connubio tra uomo e macchina si era rivelato perfetto.

Ben progettata, maneggevole, silenziosa, veloce, precisa e gradevole anche nelle forme la Leica fa corpo con il corpo di chi la indossa per affrontare l'affascinante avventura del reportage tra la gente, traducendo felicemente in immagini idee, sensazioni ed intuizioni. Il mito di quella leggendaria compagna di strada vive ancora oggi.

 [in: Luciano D'Alessandro. Fotografie 1952-2002. PelitiAssociati, 2006]