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KUHN, Mona (San Paolo, 1969)Native

Gottingen,  Steidl 2009 - Prima edizione (First Edition)

Saggi critici di Wayne Vesti Andersen e Shelley Rice. Un testo e fotografie a colori e in bianco e nero di Mona Kuhn

Design: Mona Kuhn, Gerhard Steidl

4to (cm 30x30),  pp. 88 Rilegato mezza tela (half-cloth binding)  Perfetto (Mint)

"This work started as a personal journey. Metaphorically, I was thinking of a bird that flies back into the forest, searching for its childhood nest. The images here are a creation of my abstracted wishes and dreams. As I was searching, instead of home, I found an empty past, just traces of it. Yet, my journey was filled with new friendships and discoveries made along the way," writes Los Angeles-based photographer Mona Kuhn about her journey back to her native Brazil after 20 years. Her third photobook, Native unfolds slowly, as a dreamy narration of this adult exploration of her childhood home. Photographed in the rainforest and surrounding city area, the images are suffused with a deep green, gold and pink palette. Native is accompanied by an essay from critic Shelley Rice.

Mona Kuhn is best known for her large-scale photographs of the human form.  Her approach is unusual in that she develops close relationships with her subjects, resulting in images of remarkable intimacy, and creating the effect of people naked but comfortable in their own skin.  In addition, Kuhn's playful combination of visual strategies, such as translucency explores our connectedness with the environment.  A sublime sense of comfort and intelligence permeates her works, showing the human body in its most natural state while simultaneously re-envisioning the nude as a contemporary canon of art. 

 

 

"Questo lavoro è iniziato come un viaggio personale. Metaforicamente, pensavo a un uccello che vola indietro nella foresta, alla ricerca del suo nido d'infanzia. Le immagini qui sono una creazione dei miei desideri e sogni astratti. Mentre cercavo, invece di casa, ho trovato un passato vuoto, solo tracce di esso. Eppure, il mio viaggio è stato pieno di nuove amicizie e scoperte fatte lungo la strada", scrive la fotografa di Los Angeles Mona Kuhn sul suo viaggio di ritorno nel suo Brasile natale dopo 20 anni. Il suo terzo libro fotografico, Native si svolge lentamente, una sorta di narrazione sognante di questa esplorazione adulta della casa d'infanzia. Fotografate nella foresta pluviale e nei dintorni della città, le immagini sono soffuse di verde, oro e rosa. Native è accompagnato da un saggio del critico Shelley Rice.

Mona Kuhn è conosciuta per le sue fotografie su larga scala della forma umana.  Il suo approccio è insolito in quanto sviluppa relazioni strette con i suoi soggetti, creando immagini di notevole intimità con persone completamente nude ma a loro agio nella propria pelle.  Inoltre, la giocosa combinazione di strategie visive di Kuhn, come la traslucenza, esplora la nostra connessione con l'ambiente.  Un sublime senso di comfort e intelligenza permea le sue opere, mostrando il corpo umano nel suo stato più naturale e allo stesso tempo re-inventando il nudo come un canone artistico contemporaneo.

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