HENSON, Bill (Melbourne, 1955)Sic transit

Sic Transit di Bill Henson presenta il panorama di un mondo oscurato dalle immagini e dai ricordi del passato. Due ragazzi lottano come un atto d'amore, un atto di meraviglia. Un volto che potrebbe essere il volto di una ragazza o di un ragazzo si profila nello sconcerto della passione o della preoccupazione. I corpi litigano e sono in pace. C'è una conoscenza senza sforzo del corpo come finestra dell'anima ma anche un senso dell'imperscrutabile, di ciò che è al di là del tempo, anche se in ogni punto il tempo è riecheggiato in un gesto immemorabile come un adolescente guarda i suoi piedi, come un tempio chiama e risplende di una luce soffusa, come un ricordo di altri e più antichi modi di immaginare. Questa è un'arte delle ombre, dei sussurri e delle cose conosciute da lontano. È un insieme di immagini perseguitate dagli spettri del passato anche se utilizza la grammatica del corpo trovando la sua strada nell'oscurità e nei tocchi di luce. È un'arte piena del bagliore dorato lontano del passato classico e in particolare del passato romano che rende anche omaggio alla sublimità del "figliol prodigo" di Rembrandt e alla profondità di compassione che irradia. Ma in questa sequenza di fotografie Henson rivela l'universo delle modalità in cui la storia sfuma e viene a sbiadire. E così passa: Henson cattura la gloria del mondo delle immagini mentre lo fa. Inoltre onora il modo in cui la scoperta di ogni novizio traccia un antico rituale e annota un sogno duraturo (Peter Craven).