Dentro le case

[da: Giuseppe Alario, "Dalla parte delle immagini". Introduzione al volume Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro,  "Dentro le case"]

L'affascinante viaggio per immagini sensibili, l'esplorazione a sangue caldo che Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro compiono, lungo l'asse Nord Sud, nei linfonodi del tessuto abitativo della lunga penisola, sembrano indicare, fra tante ombre anche dolorose, strazianti, una nota d'ottimismo, una forza risanatrice e creativa in quel ''continuo'' d'amore fra l'uomo e la casa che s'appalesa per segni minimi, indiretti, finanche vulnerabili. Segni che raccontano una storia stracolma di se stessa, certamente non rassegnata a farsi assorbire dal buio del tempo trascorso, nè dagli errori, nè dalle più squallide rinunce.

Luciano D'Alessandro, poeta arrabbiato, inquieto sperimentatore di se stesso, fradicio d'umori adrenalinici che lo sospingono in ''viaggi'' fotografici totali, senza respiro, egli aggredisce il dato effettuale ma non per dominarlo, piuttosto lo doppia, lo copia, lo proietta all'infinito, lo insegue, lo maledice. La sua lunga opera rintracciabile ovunque è perciò un'opera incompiuta ma nel senso del non finito, ovvero è materiale in fermentazione, disponibile a prelievi per nuove crescite, per nuove ricerche o esperimenti. Luciano ha un disperato bisogno d'immagini fotografiche, come d'un calco, per il suo parlare politico, per il realizzarsi in pubblico ma non  usa queste immagini per ricercare il favore dei destinatari. ln questo ha un rigore quasi lesivo. La sua tematica è aspra, ha una pressione interna anche quando sembra composta, statica, celebrata a priori concettualmente. Il suo rapporto con i soggetti, uomini o cose o situazioni, il classico double-face dell'Amore/ Odio. Amore per il mondo degli uomini che egli idealizza e per cui vive il suo sofferto impegno civile. Odio per il mondo delle decisioni, dei meccanismi, delle reazioni, che si perpetua nelle guerre, nelle separazioni, nell'ingiustizia sociale.

L'intelligenza di questo fotografo napoletano ha un calore biologico: le immagini che egli produce, il discorso con gli altri cioè, sembrano fatte per vivere, hanno linfa. La loro comunicativa formalmente non sovraccarica, consiste appunto nel fatto che più che guardarle si è portati ad assorbirle, a penetrarle come esperienza fisica prima ancora che mentale. Formalmente Luciano D'Alessandro è un fotoreporter d'ispirazione bressoniana: egli non interviene mai nell'azione che riprende e diventa, per cosi dire, invisibile. Nella sostanza si stacca dal maestro decisamente, rinunciando a ''descrivere se stesso'', a farsi omaggio d'amorevoli autoritratti. Le sue immagini non sono siglate una per una, come opere uniche, e conservano ampia mobilità nell'affluire subitamente nel filone giornalistico più nobile ed il più nostalgico della misura dannunziana de ''IL MONDO''. Il suo viaggio appare tormentato per quella difficoltà di cui egli ha cronico presentimento, di far capire una storia che si fa sempre più difficile, la storia della gente del Sud che nel confronto con la gente del Nord di Berengo Gardin è più fragile, più minacciata nel suo diritto all'identità, più anonima nei piombi d'un contesto abitativo che il sistema politico-economico ha costruito a sua insaputa, spazzando via tradizioni e ricordi. Allora l'asprezza di cui ho parlato, la provvisorietà e labilità apparenti, affrescate cioè su una sotterranea violenza e corposità, altro non sono che una grande pietà non riverberata, impotente esaurirsi.


NOTA TECNICA
L'archivio conserva:
- tutti i negativi di questa serie di fotografie, circa 1500 immagini
- 200 stampe fotografiche vintage ai sali d'argento, di diverso formato
- alcune stampe recenti di diverso formato
- Gianni Berengo Gardin e Luciano D'Alessandro, Dentro le case. Electa Editrice, Milano, 1977 

(Le didascalie che si leggono sfogliando le immagini riportano il numero d'ordine in cui le fotografie appaione nel libro "Dentro le case". Sono presenti solo le immagini ottenute dalla scansione delle fotografie originali disponibili presso l'Archivio)