"Carte 40+1+3", il primo libro della casa editrice Pari & Dispari di Rosanna Chiessi

Da "In bicicletta sul mare. Tra arte e vita: una autobiografia" di Rosanna Chiessi:

"[...] nel '71 iniziai la mia attività di editore d'arte fondando Pari & Dispari. Fu il poeta Corrado Costa ad inventare il nome della mia casa editrice d'arte Pari & Dispari. La prima edizione che feci fu quella di un mazzo di carte da gioco coninvolgendo 44 artisti. In quella occasione Corrado Costa scrisse il testo che voglio ricordare qui di seguito. L'edizione, che presentai alla Biennale di Venezia nel 1972 ebbe tanto successo che la rivista Domus mi dedicò la copertina con uno scritto di Pierre Restany. Questo primo lavoro ha rappresentato per me sempre un simbolo, proprio perchè il primo e proprio perchè ebbe la fortuna di dare molto sclancio al mio lavoro".

Uno scritto per le carte di Corrado Costa:
"Fare la storia di questo mazzo di carte è un po' fare la storia di un viaggio attraverso l'Italia, alla ricerca di un Fante, un Cavallo, di una Regina ecc. Reggio Emilia, sabato sera, 1971, in un'osteria di campagna si gioca a carte, si mangia, si beve il litro intero e si parla e così nasce anche un'idea: le carte piacentine, quelle della briscola, saranno interpretate da 40 pittori...Comincia così la lunga impresa di Rosanna Chiessi che a cavallo di una geep rincorre, stana i vari Parmiggiani, Carrino, Marotta, Innocente ecc. per proporre la sua idea.
Emilio Villa e Costa la aiutano ad allacciare i primi contatti. Riceve consensi quasi unanimi. Dopo circa un mese cominciano ad arrivare i primi bozzetti, dopo sei mesi le carte sono 20.
Baruchello non si riesce a trovare, ma alla fine anche lui si trasforma in un 9 di spade, Echaurren si improvvisa intanto 7 di bastoni.
Roberto Crippa disegna un'aquila volante, poco tempo dopo precipita dall'aereo.
Fabro non manda nulla perchè non sa nemmeno giocare a carte, mentre con Melotti qualunque dialogo risulta impossibile se non paradossale. Milano, Roma, Venezia, Torino, Firenze, Bologna, Reggio Emilia. Arrivano i bozzetti di Cavaliere, Merz, Gallina. 7 di denari, 2 di coppe, fante di spade, ormai ci sono tutte, c'è pure il retro (pardon il verso) di Alviani e ci sono le fiches di Bizzarri. Adesso comincia l'ardua fatica della firma. E si riparte, come daccapo. Da Harloff, Restany, Gastini, Nannucci, Spatola, Mariotti, ecc.

Giusto alla vigilia della Biennale di Venezia, tutto è pronto, tutto è firmato, non rimane ora che risedersi a tavolino e fare insieme una partita a 'carte'".

Le carte sono piacentine, di Piacenza.
Realizzate però da 44 realizzatori. Perchè 44?
44 perchè sono esattamente 40+1+3.
+1 significa il dorso, ovverossia il rovescio della carta: rovescio sul quale non si possono fare segni, orecchi, tagli, orribili ditate.
+3 che sono esattamente le carte che è possibile sostituire per ottenere un minimo di variazioni del mazzo.