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CHIARI, Giuseppe (Firenze, 1926 - Firenze, 2007)Dubbio sull'armonia

Torino,  Hopefulmonster 1990 - Prima edizione (First Edition)

Saggio scritto in forma di pensieri, frasi, aforismi

8vo,  pp. 60 Brossura (wrappers)  Perfetto (Mint)

Scritto da un musicista d'avanguardia questo libro conferma il tipico atteggiamento critico dell'avanguardia musicale verso teorie classiche. Ma va subito detto che lo scritto non tratta di Teoria dell'Armonia ma solo di Armonia. Del concetto che in campo teorico e didattico musicale si usa come implicito a fondamento di tanti comportamenti e precetti. In queste pagine si analizza non i meccanismi musicali ma i meccanismi concettuali. Si verifica se il discorso precettistico in musica sia dotato o privo di senso, e in ogni caso quali contraddizioni e quali conseguenze comporti.

Giuseppe Chiari è stato musicista, pianista ed artista visivo e fece parte del movimento Fluxus. Inizia a scrivere musica dal 1950, sue composizioni del primo periodo sono gli Intervalli e gli Studi sulla singola frequenza. Tra le opere successive Gesti sul piano del 1962 e L'arte è facile del 1972. All'interno del gruppo Fluxus sperimenta il concetto di Musica visiva, combinando l'arte visiva e musicale in un continum dove la musica si caratterizza per la sua componente visiva. "Sul fronte delle arti visive l'astrattismo e il concettuale conquistano irreversibilmente l'incorporeità tipica dell'espressione musicale". È stato un esponente e principale promotore della corrente artistica fiorentina, operante dalla fine della seconda guerra mondiale, definita Musica d'Arte (Musica visiva e Fluxus) che si proponeva di sperimentare l'interazione tra suono, gesto e visione, una sinesteticità dell'arte frutto delle avanguardie storiche, da Kandinskij al futurismo, da Scriabin a Schönberg, fino al Bauhaus.

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