Rif: 119264
MICCINI, Eugenio (Firenze, 1925 - Firenze, 2007)NO all'abrogazione della legge sul divorzio. Difendiamo la nostra libertà !
Taranto, Punto Zero Arte/centro Documentazione 1974
Manifesto originale della mostra documento promossa a Taranto dal centro Punto Zero, Università Popolare Jonica, Club Europa, Circolo Gramsci, Galleria A&A. Progetto per un manifesto ''No all'abolizione del divorzio'' degli artisti italiani: Algardi, Amato, Anniballo, Bentivoglio, Bittoni, Bugli, Buschino, Caricato, Carmi, Colombo, Consolazione, D'Angelo, Del Piano, Delle Foglie, Ferracane, Fidolini, Fiorentino, Galbiati, Gerli, Giusto, Guarneri, Guerricchio, Greco, Grillandi, Intonti, Lora-Totino, Luoratoll, Marcucci, Miccini, Mariani, Migliacci, Morelli, Niccolai, Noia, Nuzzolese, Oberto, Ori, Osti, Pagallo, Perfetti, Perrini, Pignotti, Presta, Rosso, Rotta-Loria, Russo, Sandri, Scalise, Santarella, Scaringi, Silvestri, Sottile, Spatola, Verdi e Zena. Illustrazione realizzata appositamente per il manifesto da Eugenio Miccini
Poster cm 100x70 Molto buono (Very Good)La mostra tarantina "No all'abrogazione della legge sul divorzio" grazie all‟apporto di artisti e intellettuali ingaggiati dalla cooperativa Punto Zero di Taranto riuscì a dar voce ad una istanza di riforma sociale e cambiamento. Miccini, Pignotti, Spatola, Marcucci, Lora Totino, Ori, Anna e Martino Oberto, Restany e tanti altri protagonisti della poesia visiva nazionale ed europea, partecipano all'iniziativa, curata da Vittorio Del Piano realizzando manifesti a sostegno dell'opposizione all'abrogazione della legge sul divorzio. È proprio lo stesso Vittorio Del Piano a spiegare il significato dell'operazione nel testo riprodotto nel catalogo, distribuito in tiratura limitata dall'editore Lacaita di Manduria, contenente le riproduzioni su cartolina dei manifesti inviati dai diversi artisti coinvolti nel progetto:
"Gli artisti italiani, con le loro opere grafiche tutte originali, danno un senso preciso ed una funzione alla rassegna “No all‟abolizione del divorzio” che si pone anche come ipotesi di 'spazio', dove e come definire una possibile sintassi dei rapporti sociali e quindi della inequivocabile funzione sociale dell‟arte. Gli artisti, gli intellettuali che rappresentano, in quanto tali, il massimo grado della coscienza di un popolo, insieme a tanti altri impegnati socialmente, sono con questa mostra documento e con i loro progetti per un manifesto, un riferimento preciso, per quanti ancora non hanno potuto maturare l'intera problematica. È chiaro che il progetto di ogni artista va oltre il manifesto stesso, ed è molto più aperto, proprio perché è un progetto unitario per la produzione e la distribuzione autonoma dell'informazione – non inquinata – del prodotto culturale ed estetico. Questi artisti, tra gli individui sensibili ai problemi di oggi, sono indubbiamente molto vicini a quel progetto di arte totale che molti di loro da tempo - ognuno con un proprio linguaggio - portano avanti."
(dalla Tesi di Dottorato “Una forma di lotta”: ideologia e coscienza politica della poesia visiva in Italia, 1963 - 1977, di Michele Brescia)
Per saperne di più: clicca qui
€200