Guido Ballo. "Alik Cavaliere". foto di U. Mulas. Galleria Schwarz. Milano - Fratelli Pozzo. Torino 1967

"La figurazione di Alik supera così i limiti dello stesso Surrealismo. o del sogno evasivo. per tendersi con partecipazione viva ai problemi esistenziali dell'uomo. e della sua solitudine. C'è da aggiungere. se mai. che l'estrema abilità tecnica - che stupisce se si pensa come tutti questi grovigli di sterpi e foglie siano risolti in bronzo - è un altro aspetto conseguente dell'influsso surrealista. anche se poi superato: l'immagine. per diventare allucinante. richiede la più assoluta perfezione dei mezzi tecnici: Alik. anche per questa eccezionale maestria. rivela coerenza di linguaggio. Ma soprattutto egli si impone come scultore nuovo. tra i più inquieti e ricchi di inventiva: pronto a superare ogni facile strada per dire una parola che risponda alle sue ansie di uomo. aperto anche agli errori. ma fuori di ogni compromesso. Ed è qui la sua vera vitalità poetica. che gli fa ottenere risultati di profonda fantasia. ricca di umori espressivi. a cui Alik non rinunzia perchè per lui la scultura è vita dell'uomo. da comunicare socialmente".