I Gualino e gli artisti

Sin dai primi tempi della loro unione, si intuisce che la vita di Riccardo e Cesarina Gualino sarà improntata verso la ricerca dell'arte e del bello. Il castello di Cereseto acquistato nel 1908, solo pochi mesi dopo il loro matrimonio, diviene il primo luogo in cui accogliere opere d'arte, quadri, oggetti.
Intanto un paio di anni pima, l'arrivo presso i Gualino, in qualità di dama di compagnia, di Jessie Boswell, pittrice inglese di Leeds e futura componente del Gruppo dei Sei Pittori di Torino, costituisce il primo passo verso la formazione di quel cenacolo artistico che gravitò intorno  ai due mecenati. A questa grande amicizia si aggiunse, una decina di anni dopo, quella con Lionello Venturi, consigliere e compagno di molte scelte artistiche e collezionistiche dei Gualino. Fu proprio la sua vicinanza a spingere i due lontano da un senso estetico "un po' vecchiotto", verso quel "gusto dei primitivi" che rappresenterà l'apertura al nuovo e alle idee moderne. Insieme Riccardo e Lionello penseranno a "un grande istituto a Parigi, destinato a artisti italiani... che anelavano a uscire dal campo chiuso provinciale per rendersi padroni del gusto odierno". L'istituto non vide mai la luce purtroppo a causa del confino politico voluto da Mussolini (ma Gualino finanziò ugualmente viaggi a Parigi ai pittori del Gruppo dei Sei).
Intanto i frequenti viaggi nella capitale francese di Cesarina per via della danza e l'amicizia col mercante Léopold Zborowsky porteranno al primo acquisto di un'opera di Amedeo Modigliani già forse nel 1921 (o 1923). Nel 1928 seguirà l'acquisto di altri cinque quadri (l'ultimo, Il ritratto di Blaise Cendrars, avverrà molto più tardi, nel 1954) che insieme al primo saranno esposti nel Foyer del Teatro di Torino in anteprima alla Biennale di Venezia del 1930: "Successo di ilarità e commenti (alcuni irripetibili) dei bravi torinesi", annota Cesarina nei suoi diari, a testimonianza del loro gusto già così evoluto ed europeo rispetto a quello chiuso e provinciale della città.
Intanto negli anni Venti era iniziata l'amicizia con Felice Casorati, per tramite di Venturi. Il sodalizio coi Gualino portò il pittore a realizzare alcune sue importanti opere: i ritratti dei tre componenti della famiglia, Cesarina, Riccardo e il figlio Renato e soprattutto lo Studio per il ritratto di Renato Gualino, considerato uno dei suoi capolavori. Proprio grazie alle continue richieste dei due, Casorati maturerà negli anni un forte interesse per il design. É di Casorati infatti, insieme all'architetto Alberto Sartoris, la ristrutturazione della casa in Via Galliari 28, ma soprattutto la costruzione del teatrino privato annesso all'abitazione. Una lettera autografa dell'Artista del 2 marzo 1926, presente in catalogo, documenta  l'appoggio economico e il sostegno che Riccardo Gualino gli fornì nel corso del loro lungo rapporto. Da Casorati proviene l'amicizia con Gigi Chessa, cui verranno affidate le decorazioni del Teatro di Torino, nonchè molti allestimenti di scenografie e costumi per gli spettacoli. Chessa era membro  della scuola per giovani artisti di Casorati, aperta nello stesso periodo della realizzazione dei ritratti di casa Gualino. Tra gli allievi della scuola anche Francesco Menzio, Carlo Levi e Jessie Boswell, che insieme a Chessa, Nicola Galante ed Enrico Paulucci fecero parte del Gruppo dei Sei Pittori di Torino attivo dal 1929 al 1931, anch'esso sostenuto finanziariamente da Riccardo.
Fortissimo l'interesse per l'impressionismo, anch'esso mutuato dal Venturi. Grande ed importante la collezione di opere francesi, che comprendeva Renoir, Degas e Manet.
Dopo il confino e il trasferimento a Roma i Gualino formeranno una seconda collezione con opere di Scipione, Guttuso, Severini, Afro, Maccari, Bartolini, Morandi, Carrà, De Chirico, De Pisis, Rosai, Fontana, Manzù, Marini, Martini e moltissimi stranieri.

Nel catalogo di questa sezione (I Gualino e gli artisti) due "favole" scritte e disegnate da Jessie Boswell, lettere autografe di Casorati, Mafai, Pagano Pogatschnig, cartoline e libri con dediche di artisti.