Poesia Visiva in Italia dal Gruppo 70 ad oggi

[da: Adriano Accattino, La Poesia Visiva oggi in Italia. In: Visual Poetry, l'avanguardia delle avanguardie, a cura di Giosuè Allegrini e Lara-Vinca Masini, Skira, 2014, pp. 77-82]

Non sappiamo se nel suo complesso la produzione di Poesia Visiva possa considerarsi un sistema, ma è evidente che in tale produzione si sono stabilite delle relazioni, dei riferimenti, delle modalità che costituiscono qualcosa che denominare sistema non sarebbe improprio. Il sistema della Poesia Visiva coinvolge nel mondo un numero alto di persone che vi dedicano le proprie energie, vi affidano le proprie speranze e si muovono e operano concretamente nel campo dell'economia oltre che in quello dell'arte. L'arte è solo apparentemente una sovrastruttura, mentre è in grado di trascinare e coinvolgere migliaia di operatori nel mondo e muovere incredibili flussi economici. Non avrei dunque difficoltà a denominare sistema il fenomeno Poesia Visiva.

Il mondo dell'arte si è incredibilmente trasformato negli ultimi tempi mentre la Poesia Visiva ha fatto pochi passi e sostanzialmente non ha fatto altro che ripetersi. La Scrittura Visuale italiana ebbe una stagione luminosa alcuni decenni fa, negli anni sessanta e settanta del Novecento, con un vasto movimento artistico ed espressivo che si propagò dappertutto. Ancora vivono e sono attivi molti autori di quel tempo e la loro stagione sembra non finire mai: hanno un'età avanzata, ma sono operosi, anche se non si staccano dalle esperienze di quegli anni lontani e, salvo poche eccezioni, lavorano come allora. I poeti di generazioni più recenti, diciamo di mezza età, si ispirano a questi maestri e talora se ne allontanano. È mancata e tuttora manca o è poco avvertibile e riconoscibile una classe di nuovi autori di Poesia Visiva. Non è ancora chiaro se la Poesia Visiva sia davvero defunta o no. Molti sostengono che sia morta, dopo le stagioni gloriose; altri invece pensano che è viva e vegeta e indicano i numerosi instancabili autori; alcuni infine arrivano a concepire la Poesia Visiva come fondamento ineliminabile di ogni diversa poesia e ancor più di ogni arte. La Poesia Visiva per costoro starebbe alla base di ogni espressione artistica.

Muore la Poesia Visiva quando rimane quello che è e non diventa quello che ora deve essere; rinasce la Poesia Visiva quando diventa qualcosa che non è mai stata. Può morire e rinascere contemporaneamente, da una parte morire e dall'altra rinascere: dipende dalla sostanza che le riempie le forme e dalle forme che rivestono la sostanza. Quello che è indispensabile è che gli autori siano convinti delle potenzialità sconfinate che l'arte assume quando si coniuga con la parola e che la parola assume quando si coniuga con l'arte. L'arte moltiplica le sue potenzialità quando viene coinvolta in un processo che la fa reagire con la parola e così la parola s'illumina quando reagisce con l'arte.

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