Biografia

1926 Alik Cavaliere nasce a Roma dallo scrittore Alberto Cavaliere e dalla scultrice russa Fanny Kaufmann.

1930-1938 Dopo aver vissuto per alcuni anni a Parigi. dove aveva cominciato a frequentare le scuole primarie. ed il rientro a Roma. dove rimase fino al 1938. si trasferisce definitivamente a Milano.

1943-1947 Frequenta l'Accademia di Brera dove ha modo di seguire i corsi di Manzù. Funi. Marino Marini e di Guido Ballo. In questo stesso periodo si iscrive alla Facoltà di Lettere antiche presso l'Università Statale di Milano e condivide un piccolo studio con Chighine prima a Brera. poi con Sangregorio in via Sant'Agnese. infine a Trenno con ambedue. Comincia ad occuparsi di cinema e di teatro. attività che segneranno profondamente tutta la sua ricerca artistica. Prende parte alle prime collettive organizzate dal Fronte della Gioventù. organizzazione di orientamento comunista. e nel luglio del 1946 vince il Premio Brera per la scultura.

1948 Partecipa ad alcune collettive tra cui la Biennale di Milano alla Permanente e la Biennale d'Arte Sacra a Palazzo del Broletto a Novara.

1950 Trasferisce il suo studio in via del Bottonuto. zona malfamata dominata dalle case di tolleranza in prossimità del Duomo. In questo periodo entra in contatto con Arturo Schwarz e il surrealismo che diedero un'impronta determinante alla sua formazione.

1952 Insieme a Sangregorio tiene la sua prima mostra personale presso la Galleria La Colonna di Milano. recensita su L'Avanti da Guido Ballo e su L'Unità da Emilio Tadini.

1953 Mostra personale alla Galleria La Bussola di Torino in marzo. presentato da Raffaele De Grada: le sue prime sculture erano realizzate in marmo. cemento e terracotta mono e policromatiche. terra refrattaria. ceramica e mostravano i primi segni della tendenza narrativa dei futuri gruppi plastici. Affiora in questi ragazzi di campagna che mungono e portano acqua nei campi. nelle giovani donne e nei bambini un accostamento alla realtà che sarà riaffermata con decisione nella dichiarazione di poetica realistica rilasciata durante l'esposizione successiva. presso il Centro d'Arte San Babila di Milano in aprile. insieme a Gasparini. Bertoloni e Sangregorio ("dare un contributo alla lotta per la cultura e per la civiltà. creare fra l'opera e il pubblico quella comunicativa senza la quale l'arte rimane una pura esercitazione accademica"). In novembre ha luogo la personale alla Galleria Il Pincio di Roma con Sangregorio. presentata da Mario De Micheli.

1954 Vince il Premio Vado Ligure per la scultura.

1955 Prende parte alla VII Quadriennale di Roma.

1956 Partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia. Nello stesso anno Marino Marini lo sceglie come suo assistente all'Accademia di Brera: svolgerà la sua attività didattica per oltre trent'anni. fino al 1987. succedendo a Marini alla cattedra di scultura nel 1970.

1957-1959 Nasce il ciclo dei Giochi proibiti presentati per la prima volta alla Galleria Bergamini di Milano nel 1959. caratterizzato da figurine scarne. fragili. dai tratti espressionisti ed impostato sul rapporto fra uomo e animale. istinto e pensiero. ragione e violenza. In questo stesso periodo prese ad affrontare uno dei temi fondamentali della sua ricerca. la metamorfosi.

1960-1964 Prende forma il ciclo Le avventure di Gustavo B. presentato per la prima volta alla Galleria Levi di Milano nel 1963. Il carattere narrativo della sua opera si dispiega ora appieno nel racconto delle piccole storie quotidiane del protagonista dai piedi-radice e le mani-ramo. in un'atmosfera allo stesso tempo visionaria e fantastica. fatta di proporzioni assurde. di ambienti spettrali ed insidiosi in cui Gustavo B. troverà alla fine la sua "eventuale" morte. Pietra. lamiera. cemento. cristallo. legno. piombo. ottone. porcellana. ferro e specchio compongono più di 20 scenari. come la "Prima veduta della città di Gustavo B.". "G.B. e il rag. Rossi". "G.B. si innamora della signorina Bene". "G.B. torna a casa". "Fine di un amore". "La morte eventuale di G.B." e "G.B. post mortem". In questi gruppi plastici "tutto appare verosimile. ma nulla è reale. tutto è assurdo e insieme familiare" (Angela Tagliaferri). Nel 1961 tiene una mostra di disegni per la scultura "Metamorfosi" alla Galleria del Disegno di Milano. L'anno successivo porta a termine l'opera Bimecus. valigia contenente una serie di opere in legno e bronzo accompagnate da un libretto di istruzioni affinchè il collezionista potesse comporlo. "Il Bimecus costituisce nel percorso di Cavaliere il momento di massima valorizzazione della funzione del pubblico come parte integrante del progetto artistico" (Angela Tagliaferri). In questi anni diviene centrale il tema della natura: comicia a creare una serie di opere in bronzo da elementi vegetali ispirate anche nei titoli al De Rerum Natura di Lucrezio. le quali costituiranno il nucleo centrale della mostra Arbres alla Galleria Schwarz di Milano (1964). Per ricreare nel bronzo il mondo vegetale Cavaliere riprese. sapientemente innovandola. la tradizionale tecnica della fusione a cera persa. Nell'Aprile-Settembre del 1964 viene invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale che ospita 13 opere ispirate alla natura e ai suoi fitti intrecci di rami e foglie.

1965-1968 Prime esposizioni internazionali nel 1965: personale con Baj alla Gallery Twelve di Minneapolis. esposizioni presso la Martha Jackson Gallery di New York. la Galerie Ad Libitum di Anversa. Trigon 65 di Graz. collettive dedicate a Pop Art e Nouveau Réalisme di Berlino e Bruxelles. Nel 1967 espone. sempre con Baj. al Gemeentemuseum di L'Aja. In questo periodo lavora ad una serie di opere chiamate W la Libertà costituite da elementi naturali costretti in gabbie e reticoli. Esce la prima monografia curata da Guido Ballo con foto di Ugo Mulas. Nel 1968 si tiene la prima grande retrospettiva a cura di Enrico Crispolti all'interno della rassegna Alternative Attuali 3 a L'Aquila.

1969-1971 Inizia il periodo delle installazioni. environment o secondo una sua definizione del "teatro-scultura". Realizza Susi e l'albero esposta alla Galleria de Foscherari di Bologna nel 1970. Apollo e Dafne e A e Z aspettano l'amore. presentate insieme a Le stagioni alla mostra 3 Environments presso la Galleria Schwarz nel 1971. Sempre nello stesso anno realizza con Scanavino l'opera Omaggio all'America Latina che verrà rifiutata alla XI Biennale di San Paolo in Brasile suscitando molte polemiche (il grande "retablo" era composto di 156 quadretti recanti ciascuno il nome di un martire per la libertà del sud America e un grumo rosso al centro).

1972 Seconda personale alla Biennale di Venezia con l'installazione I processi. ispirata alle storie inglesi di Shakespeare.

1973 Presenta al Museo Middelheim di Anversa l'installazione Surroundings. ricerca sulla vita quotidiana che proseguirà fino al 1976.

1974-1979 Inizia a lavorare col collega Vincenzo Ferrari all'opera Attraversare il tempo. terminata nel 1978. ispirata alla teoria della relatività di Einstein. presentata alla Galleria Il Salotto di Como e poi alla Sala d'Arte Contemporanea di Alessandria nel 1979. Intanto "I processi-teatro nel teatro" vengono ripresentati a Parma nel ridotto del Teatro Regio e "I processi-sculture in piazza" in piazza del Duomo a Milano.

1980 Mostra allo Studio Marconi di Milano.

1982-1984 Prende parte alla mostra "Jarry e la Patafisica" a Palazzo Reale a Milano e progetta l'ambiente Surroundings n.7 incentrato sul rapporto fra vita e museo e presentato in due interventi al Mercato del Sale e nel 1984 all'Otis Art Institute di Los Angeles.

1985-1987 Realizza. sempre insieme a Vincenzo Ferrari. l'installazione ispirata al Pigmalione di Rousseau che sarà presentata al Mercato del Sale nel 1985. alla Galleria Bassanese di Trieste. al Museo Butti di Viggiù e a Macerata a cura di Rossana Bossaglia nel 1987.

1988 Realizza La riflessione di Narciso. macchina misteriosa "simile ad un tavolo da laboratorio. con tutti quegli specchi pazientemente calibrati verso un interno (quasi fastidiosamente) non visibile dallo spettatore" (Ilaria Bignotti) che verrà esposta a Venezia presso lo Studio d'Arte Arcobaleno.

1989-1990 Nell'89 presenta a Roma da Mara Coccia l'installazione ispirata al pensiero di Giordano Bruno Quel ch'altri lungi vede. lascio al tergo mentre a Malcesine. sempre nello stesso anno è allestita Le meridiane...e il tempo. Nel 90 invece. insieme a Ferrari. organizza una vasta installazione dal titolo I giardini della memoria in cui recupera anche frammenti di sue vecchie opere presso la Galleria Milano.

1992 Tiene una grande mostra a Palazzo Reale a Milano.

1993-1997 Hanno luogo diverse mostre tra cui Le eterne leggi dell'arte all'Accademia di Brera (1993) e una serie di opere dedicate all'Orlando Furioso alla Galleria Arcadia (1994). Nel 1994 riceve il premio di scultura dell'Accademia di San Luca a Roma. Con Vincenzo Ferrari a Palazzo delle Stelline realizza il ciclo dedicato al rapporto tra classicità e modernità. Il Classico e le Metamorfosi. dove espone l'opera "Passato. presente. Pian Cordova". che verrà esposta anche a Rovereto alla mostra "Trash. Quando i rifiuti diventano arte" a cura di Lea Vergine.

1998 Alik Cavaliere muore a Milano.

Rubriche

Notizie dal mondo dell'arte, della fotografia, della letteratura, dell'architettura e del design, dei libri illustrati, d'artista, di pregio, rari e di svago...

Archivio Articoli