Gianfranco Baruchello: grande sperimentatore di linguaggi e tecniche in una lunga carriera di "minuscoli disegni"
Livornese di nascita, Gianfranco Baruchello consegue una laurea in Giurisprudenza con tesi in Economia presso l'Università di Pisa. L'economia però, non sarà per lungo tempo il suo mondo, poiché nel 1959 decide di lasciare l'azienda in cui lavora per dedicarsi totalmente all'arte.
È stato senza dubbio un Maestro indiscusso del secolo scorso che con perseveranza e sperimentazione ha attraversato le varie intemperie artistiche del secondo Novecento. Dal fervore parigino degli anni '60 dove conobbe Marcel Duchamp e John Cage, fino alla collettiva curata da Pierre Restany, New Realists a New York. Nel 1963 i suoi “piccoli disegni” vengono presentati al pubblico nella sua prima personale a Roma, presso la Galleria La Tartaruga. Miniature e grandi superfici, scritte, disegni, collage e simboli animano le sue opere. Sperimenterà anche nel cinema con varie collaborazioni, in titoli come Molla, Il grado zero del paesaggio o Verifica incerta. Nel 1978 Enrico Crispolti lo inserisce nel suo testo Extra media, sottolineando la sua capacità artistica e cognitiva di spaziare tra differenti media senza temere i limiti pre-ordinati e intrinsechi di quest'ultimi.
Nel 1973 fonda L'azienda Agricola Cornelia, vicino Roma, in un'aerea sottratta alla speculazione edilizia, con un atteggiamento tra l'happening artistico e l'impegno politico. Nel 1998 insieme a sua moglie, crea la Fondazione Baruchello per diffondere il suo lavoro e incentivare quello delle nuove generazioni.
In occasione della sua morte, dice di lui Umberto Croppi: “Se ne è andato Gianfranco Baruchello. Quasi centenario, uno dei grandi artisti italiani del nostro tempo. Non solo è stato un innovatore e un lavoratore instancabile, meticoloso, attento interprete del mondo, ma anche maestro e guida, generoso promotore dell'arte e dei giovani artisti”.