Carlos Franqui, El circulo de piedra

Carlos Franqui, El circulo de piedra.
Milano, Grafica Uno, 1970. Prima edizione di 100+XXV esemplari numerati e firmati.
15 litografie originali firmate di Valerio Adami, Alexander Calder, Jorge Camacho, Augustin Càrdenas, César, Corneille, Errò, Asger Jorn, Piotr Kowalski, Wifredo Lam, Joan Mirò, Eduard Pignon, Paul Rebeyrolle, Antoni Tapies, Emilio Vedova.
Folio (cm 55x45). Ottimo (Fine)
Bibliografia [Jentsch, 1993]

Carlos Franqui (Las Clavellinas, 1921) è stato uno scrittore, poeta, giornalista e attivista politico cubano. Fin da giovane partecipò alle lotte sindacali e studentesche entrando a far parte del Partido Socialista Popular. Negli anni quaranta iniziò a dedicarsi al giornalismo ed alla vita letteraria ed artistica dell'isola. Dopo il golpe di Batista, all'inizio degli anni cinquanta, entrò nel Movimento del 26 di luglio, che diede vita alla Rivoluzione del 1959. Venne arrestato e spedito in esilio, prima in Florida e poi in Messico, dove si riunì con Fidel Castro e Che Guevara, prima di tornare in patria a combattere. Nel 1967 organizzò il Salon de Mayo, esposizione alla quale parteciparono artisti di fama internazionale. La rottura con Castro avvenne nel 1968, quando Franqui firmò un manifesto contro l'invasione della Cecoslovacchia da parte dell'Unione Sovietica. Amico di Picasso e Sartre, trascorse in Francia e in Italia i primi anni dell'esilio. Nei primi anni settanta si stabilì a Montecatini Terme con la moglie e il figlio. Nel 1980 mise in piedi il più grande evento della storia culturale della città: il Maggio-Mirò. Dall'America e dall'Europa arrivarono alle Terme pittori di fama mondiale come Arroyo, Rebeyrolle, Cuevas, Tapies, Pignon, Arp ed altri, che lasciarono le loro opere nel patrimonio della locale Accademia. Negli anni novanta si era trasferito a Porto Rico, dove è morto nel 2010.

Il prezioso e raro portfolio "El circulo de piedra" nacque con l'intento di raccogliere fondi per aiutare Franqui durante il suo esilio italiano. Il volume, edito per le edizioni Grafica Uno del grande maestro stampatore Giorgio Upiglio, vide la luce a Milano nel 1970, in una edizione di 100+ XXV esemplari numerati e firmati.
Oltre a un testo poetico di Franqui l'opera è composta da
15 litografie originali in bianco e nero e a colori, firmate, di Valerio Adami, Alexander Calder, Jorge Camacho, Augustin Càrdenas, César, Corneille, Errò, Asger Jorn, Piotr Kowalski, Wifredo Lam, Joan Mirò, Eduard Pignon, Paul Rebeyrolle, Antoni Tapies, Emilio Vedova. Ogni cartella è accompagnata da un disco fuori commercio del concerto di Luigi Nono, ''Y entonces comprendido'' dai testi del poema, pubblicato da Ricordi di Milano.

Infatti l'opera fu presentata il 17 ottobre 1970 allo Studio Marconi e alla Piccola Scala di Milano con il concerto di Nono Y entonces comprendiò, di cui ogni cartella contiene il disco edito dalla Ricordi.

I ricordi di Upiglio sulla realizzazione dell'opera:
“L'avventura Circulo de piedra nacque grazie all'amicizia con Carlos Franqui, che mi fu presentato da Wilfredo Lam. Ero a Cuba, nel 1967, in piena guerra fredda, mi ricordo che c'erano i cannoni sotto il mio albergo. Tutti gli amici di Carlos, tra cui quasi tutti gli artisti che avrebbero poi dato vita al Circulo de piedra tre anni dopo, erano all'Havana nel 67 per il congresso Salon de Mayo. Mi ricordo Jorn, Lam, Cesar, Tapies, mia moglie Rita Gallè, Calder, Adami, il critico Guido Ballo. In quella circostanza conobbi Fidel Castro, cui regalai un esemplare della mia edizione fatta con Lam Apostroph' Apocalypse […] Ciò che m'interessa rimanga del circulo de Piedra è il comune spirito di famigliarità con Carlos Franqui, mio e di tutti gli artisti, negli anni dell'esilio da Cuba. La cartella nasce senza uno scopo commerciale ben preciso e neppure c'è un' unione tra gli artisti ad un movimento…Essa nasce anche per sostenere economicamente Carlos ed è il motivo per cui gli ho lasciato una parte della tiratura. La cartella è un progetto che è costato molto anche per gli artisti coinvolti, ma l'entusiasmo verso il nostro lavoro ci ha portato a sostenere le spese dell'edizione e ad ognuno dei 15 artisti è stato lasciato un esemplare dell'opera, come ricordo del comune progetto. Mirò fu stampata da Maeght a Saint-Paul-de-Vence, Jorn da Bramsen a Parigi, Calder lo stampai io, perché si trovava a Milano per la mostra allo Studio Marconi; Vedova, Tapies, Adami, Lam e tutti gli altri furono stampati a Milano in Via Fara 9. La cartella rimane un raro esempio di stampa diretta su pietra, oggi troppo complessa da rifare per la mancanza degli inchiostri pigmentati e grassi di allora e la corretta granitura delle pietre o dello zinco litografico”.

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