Il Lower East Side di Peter Hujar finalmente fuori dall'ombra
Ogni enclave sembra produrre un fotografo di successo. La scena artistica gay del Lower East Side newyorkese negli anni Settanta fu dominata dalla presenza di Robert Mapplethorpe. Ma c'era anche Peter Hujar. Anche lui, come Mapplethorpe, ha immortalato aspetti della vita gay, ha frequentato artisti e scrittori famosi e preferiva il formato quadrato. Eppure, le sue fotografie, oscurate da quelle di Mapplethorpe, raccontano storie diverse.
Ora, 30 anni dopo la sua morte causata dalle complicazioni dell'AIDS, Hujar sta finalmente ricevendo quello che gli spetta: una retrospettiva itinerante, organizzata dalla Morgan Library & Museum di New York. Composta da circa 160 immagini, è partita dalla Fundación Mapfre di Barcellona a gennaio, farà tappa all'Aja nel mese di luglio, alla Morgan Library & Museum nel gennaio del 2018, per concludersi presso il Berkeley Art Museum & Pacific Film Archive. Un catalogo pubblicato da Aperture accompagnerà la mostra con saggi del critico fotografico Filippo Gefter e un aneddoto personale dell'amico poeta Steve Turtell.
Una delle sue fotografie più famose è quella di Candy Darling - icona transessuale della factory di Andy Warhol - sul letto di morte. Hujar avrebbe potuto concentrarsi sul cancro che stava uccidendo Ms. Darling, sulla cupezza della scena, sul bagliore angosciante dell'ospedale. Invece, come scrive Gefter nel suo saggio, scelse di fare un ritratto "impregnato del glamour di un film hollywoodiano". Hujar è morto il giorno del Ringraziamento del 1987 a 53 anni. È morto così povero che, secondo un amico, Fran Lebowitz, non poteva permettersi di fare il bucato in lavanderia. Ma sembrava tuttavia avere una vaga idea che sarebbe diventato famoso dopo la morte.
"Ha detto una volta che da morto voleva due tombe, una per il suo corpo e uno per il suo lavoro", ha dichiarato Stephen Koch, amico scrittore che ha ereditato tutto il patrimonio di Hujar. "Sapeva che era bravo, che il suo lavoro era importante, anche se non sapeva esattamente come. Da qualche parte in lui c'era una profonda fiducia in quello che stava facendo"
(R. , The New York Times, 01/2017)