RAISED BY WOLVES: un'epopea americana della solitudine e del dolore
Raised by Wolves è la storia di Echo e Dave, due ragazzi scappati da casa, costruita da Jim Goldberg attraverso la collazione di fotografie, materiale trovato, interviste, still video, la loro stessa scrittura, testi musicali o poetici su avanzi di fogli. Inizia a fotografarli nel 1985, e segue le loro vite per dieci anni, fino alla pubblicazione del volume.
Questo libro, che insieme alle storie dei due protagonisti racconta altre storie di homeless e tossicodipendenti giovanissimi per le strade di Los Angeles e San Francisco, apre uno squarcio doloroso su esperienze di vita violentata, tragica, piena di privazioni. Vite attraversate da una generale e radicale assenza d'amore, così come raccontano i protagonisti.
Il progetto ha una costruzione magistrale, ricchissima di elementi e media diversi, si colloca al limite tra il documentario e la fiction narrativa, stabilendo un nuovo modo di configurare il rapporto tra il fotografo e il soggetto, la misura della loro relazione e compartecipazione. Goldberg riesce a mettere in mano la storia ai soggetti, mantenendo saldo il senso complessivo della narrazione, e mette in atto una serie di strategie per pareggiare la sua posizione con i suoi soggetti: primo fra tutti l'utilizzo della scrittura manuale dei protagonisti, che scrivono autonomamente sulle fotografie istantanee che Goldberg scatta loro. Qui il fotografo non è un osservatore silenzioso o un documentarista neutrale, ma un attore all'interno della scena che interviene, domanda, partecipa. "Volevo guardare quelle persone che erano estranee, come lo ero io" e il risultato è un romanzo della strada, della città cattiva e del perdersi, irriverente e disincantato.
Le fotografie, i testi e gli oggetti che compongono il progetto sono tutti prodotti autentici delle vite di Tweeky, Dave, Echo e altri, ma le storie che questi raccontano sono spesso mezze verità. Quest'invenzione è un elemento fondamentale all'interno del progetto perché lo scopo non è dire qualcosa di vero o definitivo, ma piuttosto disporre in sequenza rappresentazioni e auto-rappresentazioni di soggetti, che già prima dell'arrivo del fotografo hanno costruito la loro storia e le storie della propria identità. Come poter dimostrare che quello che dicono i protagonisti sia vero o no? Ha veramente senso provarlo? Il libro sembra porre queste domande.
La breve sequenza iniziale introduce i temi e le atmosfere che connotano l'intera storia: il disturbo di uno schermo televisivo, la lista dei nomi dei ragazzi fotografati scritta a mano e applicata sul frame video di una bandiera americana e poi l'immagine di una tipica villetta a schiera. Si chiude con un tipico interno, dove compaiono delle foto di famiglia su un mobile datato e un quadro sospeso su una sordida parete ricoperta di vecchia carta da parati. La premessa di un'epopea americana della solitudine, che interpella subito la prima voce, quella della madre di Echo - Beth - che, intervistata da Goldberg, racconta come scoprì degli abusi alla figlia da parte del compagno, fornendo così l'incipit testuale di tutto il libro.
L'editing del volume è cadenzato attraverso le interviste e alcuni still-life di oggetti appartenuti ai ragazzi. La giacca di jeans di Dave, il primo oggetto su fondo bianco che incontriamo, è a capo del capitolo che introduce i personaggi e i loro mondi, uno skateboard, un cuscino, una fotografia con su scritto 'mi manchi', delimitano le sezioni che riguardano la loro vita quotidiana. Una mazza da baseball/arma apre il capitolo dove tutti i temi si esasperano, la dipendenza estrema, le condanne al carcere, un senso di caduta inesorabile e inarrestabile.
La maglietta di Echo è la coda: il capitolo di quella vita, forse, si chiude?
Vediamo Echo dopo qualche anno diventare madre, Dave invece a quel punto è già morto.
Il libro è considerato dall'autore come parte di una trilogia, iniziata con “Rich and Poor” (Random House Inc, 1985) e terminata con il suo libro più recente, “Candy”, uscito nel 2017.
"Mi ci è voluto del tempo per capirlo", ha detto. "Tutti e tre i libri presentano degli stessi temi su razza, classe, età, amore, peccato, tradimento - e sono legati insieme".
Per saperne di più:
La forza dei temi e la narrativa sviluppata da Goldberg hanno reso questo un libro cult dell'editoria fotografica, ma ancora di più, lo hanno reso un riferimento centrale per la cultura pop americana. Nel 2016 Kanye West ha indossato una giacca che era una replica esatta di quella di Dave e ha poi commercializzato il capo all'interno della sua collezione di moda. Goldberg, che ha vegliato sul patrimonio di Dave da quando è morto nel 1993, ha pubblicamente denunciato l'accaduto come un violento atto di appropriazione, un Rip Off che ha cercato di svuotare del suo significato quell'oggetto, riducendolo a puro feticcio estetico. Questo scontro tra West e Goldberg è ancora in via di risoluzione, ma è dirimente mettere in luce come lavori così profondi e dal passo così lungo, non possano essere controllati nei loro esiti futuri, e consapevolmente o meno, arrivino a permeare la cultura e l'immaginario di intere generazioni.
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