I libri di Ricardo Cases. "Donde pasear es como visitar una tienda de dulces"

Per la rubrica Autore del mese abbiamo intervistato Ricardo Cases (Orihuela, 1971), fotografo, docente e anima vibrante della scena culturale fotografica valenciana e madrilena. 

Dopo un felice incontro nel 2023 in occasione di Paris Photo siamo rimaste molto legate al suo lavoro, e soprattutto alla sua prolifica e interessante attività editoriale che si esprime sia attraverso la pubblicazione con grandi case editrici come Dalpine e Mack Books, sia - in maniera davvero esuberante e significativa - attraverso l'attività indipendente condotta con la sua  Fiestas Ediciones con cui realizza fanzines e libri d'artista, che in modi sempre diversi, presentano ed ampliano la sua arte fotografica.

Ecco l'intervista e in calce una lista dei titoli di Ricardo Cases presenti nel nostro catalogo online e in libreria. Buona lettura :)

L'INTERVISTA:

Libreria Marini: Potresti raccontarci dell'uso che fai del colore e da dove nasce questa fascinazione (se riesci a rintracciarne un'origine)?
Ci sembra che la tua pratica si esprima attraverso un linguaggio pop con tratti surrealisti e avanguardisti.

Ricardo Cases: La mia simpatia per il colore è sicuramente imposta dall'intensità della luce del luogo in cui vivo, dove camminare è come visitare un negozio di dolciumi, pieno di stimoli per l'occhio. Il nostro modo di guardare è condizionato dal contesto, dal carattere delle persone, e soprattutto da questa grande quantità di ore di sole che riceviamo durante l'anno.
Quanto al mio linguaggio esso ha sicuramente a che fare con una inclinazione combattiva verso l'immagine fotografica: la mia pratica è la continua ricerca di una foto onirica che sicuramente non esiste ma che mi tiene sempre inquieto ed eccitato.

LM: Nelle tue opere c'è un legame molto forte con la tua terra, la tua città, la gente e le tradizioni. Puoi raccontarci il significato che questo ha per te?
E ancora in che modo il fotografo può avere una utilità all'interno del contesto sociale e può attuare azioni che coinvolgano e stimolino la partecipazione della comunità?

RC:Quando lascio la zona in cui vivo per lavorare ho sempre la sensazione ingenua del turista e di rimanere sulla superficie delle cose. In realtà a me interessa cogliere le sfumature di una società che per me sono elementi essenziali per rappresentare al meglio una determinata realtà. Quando realizzo lavori fuori casa (come “Los tamarindos de la Concha”, il progetto che ho appena sviluppato a San Sebastian per Kutxa) la mia fotografia diventa più formale e mi affido molto di più ad un modo di intuire e scattare puramente fotografico.
Penso che la fotografia possa essere un documento che offre una nuova prospettiva su un luogo, una società e un tempo e da questa prospettiva potrebbe avere una funzione interessante.

LM: Ci sembra che tu sia un fotografo molto legato all'autoproduzione di libri e fanzine. Come concepisci l'oggetto-libro e cosa significa per te crearlo e diffonderlo?

RC:  Nel mio lavoro ho due tipi di pratica editoriale molto diversi. Da un lato pubblico libri con opere che richiedono diversi anni per essere realizzate (pubblico tutto con l'editore spagnolo Dalpine da diversi anni) e, allo stesso tempo, produco a casa con una stampante INKJET fanzine in edizioni limitate che rispondono a un'esigenza dinamica, a una certa incontinenza editoriale. Mi piace questa esperienza di contraddire la serietà di fare un libro uscendo per strada a scattare foto e pubblicandole il giorno stesso, come se stessi prendendo un caffè con un amico e gli raccontassi la meravigliosa esperienza che ho avuto. In effetti, queste pubblicazioni cercano di trasferire questa esperienza sulla carta con rigore, a volte mantenendo lo schema che la strada ti impone in termini di sequenza e numero di foto che scatti. Direi che queste fanzine sono un buon lubrificante per oliare progetti più lunghi...mi mantengono fresco, soprattutto nella ricerca di una nuova forma, di un modo diverso di fotografare. Infine, adoro questa esilarante idea di pubblicare con la massima qualità e la massima umiltà.

LM: C'è qualcosa che secondo te non è mai stato fotografato e trasformato in libro e che ti piacerebbe fare?


RC:  Mi piacerebbe fotografare le stesse cose che faccio sempre, il mio vicino falegname, le persone che lavorano nei campi in una giornata di sole, una famiglia che si gode una paella in una domenica qualsiasi, ma cercando un nuovo punto di vista, una forma, una luce che mi porti a una fotografia diversa. Questa è la mia motivazione, la mia illusione nel lavorare, ossia raccontare le stesse cose con una nuova formula e con tutti i meravigliosi limiti di questo linguaggio, proprio come ha fatto Miguel Hernandez con un albero di limone.

LM: Vuoi dirci i nomi di tre dei tuoi libri preferiti, o dei libri che sono stati importanti per la tua formazione?

RC: 
Da copertina a copertina, Michael Snow
Una spagnola immaginaria, Cristobal Hara
Das Land, Manfred Willmann
Documentario, Takuma Nakahira
L'angolo neutro, Ramón Massats

LM: Se dovessi consigliare tre libri di autori spagnoli attuali, chi consiglieresti?

RC: 
El manco, Pablo Casino
El corazón, Pascual Arnal
Grafitti, Antonio Xoubanova
Order, Oscar Monzón
Matter, Aleix Plademunt
Subida al cielo, Lua Ribeira

LM: Hai un progetto a cui stai lavorando per una futura pubblicazione?

RC:  Il 29 novembre inaugurerò “Los tamarindos de La Concha” all'Artegunea (Tabakalera, San Sebastián), frutto di una residenza di tre settimane nella città basca, e ne pubblicherò un catalogo con la mia casa editrice Dalpine e la Fondazione Kutxa.


I NOSTRI LIBRI:


Sol - Dalpine, Madrid, 2017 - Prima edizione


-Autorretrato
Edizione originale di 25 esemplari a cura dell'Artista, firmati, Valencia, 2022.





-El Ficus del Parterre - Edizione originale di 25 esemplari a cura dell'Artista, Valencia, 2021.




-Garaje Astoria
Edizione originale di 50 esemplari a cura dell'Artista, firmati, Valencia, 2020.




-ITALIA - Edizione originale di 25 esemplari a cura dell'Artista, firmati e datati, Valencia, 2022.




-Madrid - Edizione originale di 25 esemplari a cura dell'Artista, firmati e datati, Valencia, 2021.




-Paellas y Coches  - Prima edizione a cura dell'Artista, firmata e datata a penna all'ultima pagina, ,Valencia, 2021.




-Paloma al aire - Edizione a cura dell'Artista, Terza edizione Valencia, 2017.



-Camiones II - Novedades Casino, Valencia, 2021.

 

 

 

Concludiamo questa pagina dedicata a Ricardo Cases con le parole del suo migliore "critico" ovvero il suo amico d'infanzia, Luis López Navarro, come ci ha raccontato durante il nostro incontro parigino, e che esprime puntualmente quello che anche noi leggiamo nella sua fotografia, la visione di un grande autore e interprete della contemporaneità:

“Il suo lavoro fotografico si concentra sui desideri dell'essere umano: i desideri profondi e universali del cittadino della società di massa, che lotta contro la banalità nel tentativo di trascendere, confrontando la propria dignità con un mezzo sempre inaffidabile. A tal fine, volge lo sguardo alle espressioni del folklore contemporaneo, cercando la verità dello spagnolo: un cittadino costretto a vivere in città, nella modernità. Al di là di un'apparenza pop distante e cinica, è interessato a ciò che è umano e antropologico. Al di là del sociale e del documentario, cerca le pulsazioni veritiere e universali che battono sotto la superficie banale spesso kitsch e priva di fascino della Spagna contemporanea.” (Luis López Navarro)